WTCC – Matton: “Il sogno di Citroën? Ripetere il 2014”
Il team francese potrà contare anche sul contributo di Ma
Se la Citroën ha letteralmente dominato al debutto nel WTCC una parte del merito è anche di Yves Matton, paziente dirigente del reparto corse francese, che ha saputo traghettare nel modo migliore un gruppo abituato al grezzo rally verso la più elegante e pignola pista.
Presente ai primi test 2015 sul circuito del Montmelo il manager ci ha concesso qualche momento per parlarci dell’eccezionale 2014 e delle speranze per il prossimo futuro.
Innanzittutto, è stato difficile gestire la progettazione parallela di due auto così diverse?
Diciamo che abbiamo cercato di organizzarci bene. Essendo l’omologazione della macchina valida per tre anni e con possibilità d’intervento limitata, nel primo l’80% del team si è dedicato allo sviluppo della C-Elysée, in quello successivo nella medesima percentuale alla DS3, e la passata stagione il 60% di nuovo al turismo. Va tenuto conto poi che gli aspetti su cui concentrarsi sono diversi. Su strada contano le sospensioni, in circuito l’aerodinamica.
Quali sono state le criticità principali?
Essenzialmente la novità assoluta. Pensa che dopo la terza sessione di prove non sapevamo neppure se ci stavamo muovendo nella maniera corretta. La nostra fortuna è stata la presenza di Yvan sin dall’inizio. Ci ha dato una grossa mano, tanti consigli e indirizzato quando le cose sembravano non funzionare. Alla fine alla prima gara a Marrakech seppur nell’incertezza siamo riusciti a vincere e poi è andata come noto
Avete in programma degli aggiornamenti?
In Argentina, e vi avviso che visivamente non sarà percepibile, avremo la anteriore rivista nella sua geometria e un nuovo aereo kit. Non sono previste invece modifiche a livello di motore, mentre dopo 1/3 di campionato interverremo su cambio e zona posteriore
E’ stato complicato mettere d’accordo tre gallletti come Loeb, Müller e Lopez?
Tutti mi avevano detto che lo sarebbe stato, e Toto Wolff in F1 docet, in realtà non è stato così. Sono professionisti. Alla battaglia sul campo si alterna una grande collaborazione nel box. Come scuderia la nostra filosofia è affrontare immediatamente le eventuali questioni per trovare assieme una soluzione. Sono sbagliate le reticenze. La comunicazione è decisamente il punto chiave se si vogliono evitare ripercussioni negative
Voi come azienda avete avuto voce in capitolo nel progetto della Loeb Racing che sarà al via con una vettura affidata a Mehdi Bennani?
Sì con Séb ne abbiamo parlato a lungo e abbiamo accettato di dargli in affitto un’auto. Riguardo la scelta del pilota siamo molto contenti perché in particolare nell’ultima parte dello scorso campionato
ha fatto vedere belle prestazioni e poi il Marocco è un mercato molto importante per noi
Secondo lei il futuro della serie sarà come in F1 o nel WEC nell’ibrido?
Noi non avremmo nulla in contrario, ma bisognerebbe parlarne assieme per trovare una soluzione equilibrata senza gli estremismi delle altre categorie
Di recente avete confermato che il cinese Ma Qing Hua sarà al volante di una quarta macchina ufficiale. Cosa vi aspettate da lui?
Almeno una vittoria. Nelle cinque corse disputate finora ha dimostrato di essere veloce, specialmente a Mosca dove è arrivato il successo. Il sogno ovviamente sarebbe quello di monopolizzare di nuovo il podio generale e credo che lui abbia tutte le carte in regola per essere uno dei tre. Ho grande fiducia
La manche al Nordschleife all’interno del weekend della 24 Ore si sta rivelando la più chiacchierata del momento. Voi siete contenti di andarci?
L’idea di base è positiva e il pubblico sarà di sicuro numeroso, tuttavia trattandosi di una pista parecchio lunga potremmo finire per vedere una corsa trenino. In pratica non penso sia adatta a questa serie, comunque spero in una buona riuscita
Infine tra il Nürburgring e Macao cosa sceglierebbe?
Spa perché sono belga!
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